



E poi ricordo tutti i palpiti per il più grande, Cassius Clay-Muhammad Alì. Le ha regalate a me che ricordo ancora le veglie notturne attorno alla radio con papà e fratelli per ascoltare le radiocronache dei match di Nino Benvenuti contro Emile Griffith, che le sei ore di fuso orario collocavano in una parte della giornata che normalmente ci avrebbe visto tutti dormienti. Mi ha regalato pagine di struggente bellezza che mi hanno spinto a rivedere diversi match storici. Rotto solo dal suono dei loro passi e dallo scontro del cuoio sulla pelle, sui muscoli e sulle ossa. Un mondo che cresce e si sviluppa nel silenzio: nonostante la vita intorno al ring sia rumorosa e brulicante, sul ring, tra i due contendenti, è il silenzio che regna. Che lei trasmette con dolcezza, e anche tenerezza. Mi ha regalato la scoperta di un mondo fatto incredibilmente anche di gentilezza, e garbo. E, infatti, mi ha regalato pagine struggenti di amore per uno sport/arte e tutto quello che vi ruota attorno. Secondo me, il cuore di Katherine palpita in queste pagine, è ben presente e vivo. Ma che richiede cuore, anima, passione, dedizione, tecnica, allenamento, talento, perseveranza. Sport, individualista per eccellenza, che nelle sue pagine diventa un’arte.Īrte fatta di violenza, ovvio, trattandosi di due persone che si prendono a cazzotti.
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Passione nata per caso: suo marito, tifoso, le chiese di guardare in televisione un incontro, che lui era costretto a perdere per un impegno di lavoro, e al ritorno, non solo trovò la moglie rapita da quello che aveva visto, ma anche tre pagine fitte di suoi appunti e impressioni.ĭiventando una delle esperte e critiche di questo sport più importanti. Per scrivere questo – che è una raccolta di suoi articoli pubblicati su testate diverse: si va da una piccola rivista settimanale dell’Oregon, che è comunque riuscita a portare a casa un premio Pulitzer, alla rivista mensile Playboy, a una online – ha invece coltivato una lunga crescente passione per la boxe. Non mi risulta che per scriverlo Dunn avesse accumulato molta esperienza di circo: ma il risultato è stato comunque convincente. Racconta di una famiglia circense di freaks. Il terzo e ultimo dei quali è quello che l’ha resa più celebre: Geek Love, che in Italia è diventato prima Cuori sgozzati e poi, col cambio di casa editrice (da Leonardo a Elliot), Carnival Love. LA VITA È COME LA BOXE PER MOLTI E SCONCERTANTI ASPETTI.
